Quando si ha un’azienda che opera nel settore alimentare può capitare di ricevere un controllo dei Carabinieri dei NAS.
Questo tipo di verifiche sono tra le più frequenti in assoluto, complice la delicatezza del comparto per quanto riguarda la salute delle persone. Se non si è preparati, è normale andare nel panico oppure avvertire una sensazione di frustrazione, rischiando di fare degli errori e di compromettere la propria situazione.
In questo articolo vediamo in che modo comportarsi qualora accadesse una simile eventualità, così da poterla affrontare al meglio (e prevenire spiacevoli conseguenze), sapendo già cosa fare.
In cosa consiste un controllo da parte dei NAS
Il termine NAS è l’acronimo di Nuclei Antisofisticazione e Sanità. Si tratta di una sezione dell’Arma dei Carabinieri il cui compito è quello di verificare che i prodotti alimentari in commercio siano in linea secondo i parametri predisposti per la tutela della salute pubblica.
I controlli dei NAS avvengono sulla base delle segnalazioni effettuate dalle Procure della Repubblica e possono coinvolgere qualsiasi fase dell’intera filiera alimentare.
In sostanza, gli agenti dei NAS controllano in maniera accurata e precisa che i documenti normativi trovino puntuale applicazione da parte dell’attività oggetto di indagine. Le possibili conseguenze qualora venissero riscontrate delle anomalie sono:
- Civili, con la richiesta di effettuare un risarcimento dei danni arrecati.
- Amministrative, ovvero sanzioni onerose e sequestri.
- Penali: blocco/chiusura dell’attività.
Come si può vedere, i rischi sono importanti e prevenirli, diventando il primo controllore di se stessi, appare essenziale.
Pertanto, occorre provvedere ad avere i diversi documenti in ordine e monitorare le procedure nel tempo, preferibilmente instaurando una partnership con dei professionisti specializzati in questo tipo di situazioni.
Una tutela in più per l’impresa che in questo modo ha maggiori certezze di risultare sempre perfettamente a norma ed evitare inconvenienti quanto mai spiacevoli.
Cosa controllano i NAS
Il comparto alimentare presenta al suo interno un’ampia gamma di attività: aziende alimentari, agricole, della ristorazione e via dicendo. I controlli dei NAS risultano diversi a seconda della tipologia di ognuna e possono riguardare principalmente gli aspetti seguenti:
- Manuale HACCP: oltre a essere presente nel momento del controllo dovrebbe apparire aggiornato e compilato nel modo corretto.
- Formazione per quanto riguarda il personale, sempre in linea con quanto stabilito a livello HACCP.
- Sanificazione e manutenzione dei locali.
- Conservazione e lavorazione degli alimenti.
- Percorsi effettuati da prodotti e personale.
- Assenza di animali nocivi per la salute, in special modo insetti e roditori.
- Etichettatura degli alimenti e definizione corretta del menù in tavola, verificando ad esempio che sia dichiarata al cliente la presenza di eventuali allergeni.
- Analisi dei pericoli.
- Tracciabilità dei fornitori.
- Gestione dei rifiuti.
- Documenti e autorizzazioni: oltre al manuale HACCP solitamente vengono controllati SCIA, REC, autorizzazioni di vario genere.
- Gestione dei Materiali e Oggetti a contatto con gli Alimenti (MOCA).
Questi sono solo alcuni degli aspetti che vengono normalmente verificati dai NAS. Vediamo ora come comportarsi.
Come comportarsi, dunque?
La prima cosa da fare è tenere a portata di mano i documenti da presentare in occasione di un controllo e fare in modo di essere in regola secondo quanto predisposto a livello normativo, anche per gli aspetti all’apparenza più insignificanti come la manutenzione delle caldaie, per fare un esempio.
L’abitudine più proficua, quindi, è quella di predisporre un controllo interno delle procedure, pensando che una visita dei NAS può verificarsi in qualsiasi momento della giornata: cosa che effettivamente può accadere.
Inoltre, periodicamente andrebbe attuata una simulazione di un controllo da parte dei NAS, in maniera tale da prepararsi da un punto di vista non solo tecnico ma anche emotivo e psicologico: ricordiamo che può venire interrogato ogni dipendente.
In questo modo si ha la certezza non solo di essere in regola ma di trasmettere ai controllori una sensazione di serenità e sicurezza, un atteggiamento capace di fare la differenza.